La più antica manifestazione della Castagna del Monte Amiata
Dal 1967 ogni anno nella settimana della festa dei Santi (1 Novembre) a Piancastagnaio, all’interno del centro storico, si svolge il Crastatone, la famosa sagra della “crastata” ossia la caldarrosta, castagna arrosto.
Il primo Crastatone fu fatto in piazza Belvedere su iniziativa di un gruppo di amici paesani per festeggiare la castagna, che nei tempi addietro aveva rappresentato l’unica fonte di sostentamento per gli abitanti dell’Amiata. Successivamente la sagra è stata spostata in altri luoghi caratteristici del paese: la Liccia, Piazza Castello, Campo di Fiera (parco con castagni secolari).
Dal 1983 l’organizzazione della sagra è stata affidata alle contrade. Per l’edizione dell’83 fu scelta di nuovo Piazza Belvedere mentre negli anni successivi, fino ai giorni nostri, ogni contrada ha organizzato la festa nel proprio rione.
Durante la festa si possono degustare piatti tipici, molti a base di castagne e vengono aperte le cantine, stand, e banchetti lungo tutte le vie del paese, dove l’atmosfera è carica di profumi e allegria.
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“Arriva il Crastatone…” – Presentazione a cura di Marco Conti ispirata a “Piancastagnaio: colori e sapori …di bosco” di Serafini e Zilianti
Dopo la bella e fresca estate, una dolce calma, ovattata tra le prime nebbie, sembra avvolgere i boschi e le foreste dell’Amiata. È l’inizio dell’autunno, che da queste parti, più delle altre stagioni, porta ai ricordi del tempo che passa ed innamora la natura e l’ uomo, creando magici e stupendi scenari naturali ricchi di colori e tradizioni antiche. Una incantevole stagione già annunciata alla fine di agosto dai brevi e rumorosi temporali che a Piancastagnaio aiutano le verdi foglie dei castagni che si fanno largo tra i rami di secolari piante, mostrando i primi segni dei propri frutti nella gelosa e sicura custodia della lappa (riccio). C ’è negli atteggiamenti della gente e nella natura, una lenta trasformazione che porta a vivere e ad assaporare una propria stagione autunnale. Anche gli occhi attenti del visitatore colgono il segreto della natura che da sempre prosegue il suo corso scandito dal tempo, regalando la ricchezza del suo mostrarsi. Il bosco allora diventa meta di escursioni e passeggiate, cresce l’ambizione nel ricercare i suoi frutti prelibati accompagnando il lento migrare di uccelli e animali che partono per rifugi più caldi per poi riposarsi la sera, accanto al tepore del fuoco acceso. Ma la natura stupenda di questi luoghi, nella stagione autunnale, vuole dire innanzitutto castagnatura, ultimo lavoro prima del grande inverno. Ed è questo un momento di festa per tutti: il bosco si riempie di suoni e di voci, le famiglie si dedicano alla raccolta del prezioso frutto. La castagnatura ha i suoi riti: momento importante di aggregazione che riscopre il piacere di stare insieme tra il crepitio delle “crastate”. Poeti e viaggiatori celebri hanno seguito sul filo dei ricordi personali un proprio itinerario nella terra di Piancastagnaio, dipingendo immagini suggestive e poetiche. Giosuè Carducci descrive con questi versi Piancastagnaio nella stagione autunnale:
“Candidi soli e riso di tramonti
Mormoreggiar di selve brune ai venti
Con sussurrio di fredde acque cadenti
Giù per li verdi grandi de’ monti
Questo m’era ne’ voti or miei desiri
Pace ebbon qui tra fiumi e tra montagne
Delle secure muse in compagnia”.
Eugenio Montale descrive Piancastagnaio in autunno come:
“… un paese remoto e dolce sospeso nel vuoto come un pugno d’api oscillanti sul ramo… il profumo nella sua stanza di mele cotogne…appena dopo quello delle castagne e dei funghi … avvolto dalle morbide volute di nebbia che dalla valle risalgono fino alla vetta del Monte Amiata… trascinandosi dietro flotte di elfi (trettecani in dialetto pianese) e odor di funghi nascenti… confuso a quello dei marroni che esplodono nel focolare… sembra che il veloce trascorrere del tempo si sia cristallizzato nel velo della pioggia e della prima neve…”
Nella metà degli anni ’60, nacque per volontà popolare il Crastatone: l’evento più antico ed importante tra le manifestazioni riguardanti la castagna in tutto il comprensorio dell’Amiata. Si svolge il 1° di Novembre e nel week-end più vicino per celebrare la fine del raccolto della castagna e l’inizio della stagione invernale in un giorno di Festa per tutti.
Il termine Crastatone deriva dal verbo dialettale “crastare”, ovvero l’atto di tagliare la castagna prima di metterla sul fuoco, da cui “crastata” (caldarrosta). Sin dalla prima edizione si intuì il successo che avrebbe avuto nel tempo la manifestazione che ad oggi, richiama presenze dall’Italia e dall’estero. Il Crastatone, Organizzato dall’Amministrazione Comunale, le Contrade e la Pro Loco, è un evento ricco di iniziative rivolte alla valorizzazione del territorio in tutte le sue caratteristiche. Mostre d’arte ed artigianato si immergono in una atmosfera unica, ricca dei profumi dell’ eno-gastronomia locale e dei suoni della Festa.
Il centro storico, rivestito d’Autunno, ospita migliaia di persone che con ogni mezzo raggiungono Piancastagnaio. Contrade, ristoranti, osterie, enoteche e locande offrono una cucina ricca di tradizione esaltando i sapori amiatini d’Autunno.
Insieme al Palio (18 Agosto), il Crastatone è per Piancastagnaio l’evento più importante dell’anno: un momento di competizione ma anche di unione nel presentare una Festa di tutti e per tutti. È un invito che proviene da tempi lontani a fermarsi presso i “chiassi” (piccole vie e piazzette) medievali di Piancastagnaio. Una nostalgia che ci riscopre ragazzi nel rincorrere, nelle stradine del bosco, un tempo fatto di magici richiami di storie antiche.
Festa dai mille ricordi, consegna la stagione autunnale ai primi rigori di un inverno precoce, che invita a riscoprire quei valori nascosti negli animi e a gustare momenti di gioia interiore.